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"La morte di Tito nel 1981. La rivolta degli albanesi, nel 1989. L'indipendenza della Slovenia nel 1991. La guerra in Croazia e in Bosnia Erzegovina negli anni che seguirono. In breve, la mia posizione privilegiata mi portò in una condizione un pò strana: mi trovai con un passaporto di uno stato che non esisteva più." Gli anni della crisi dei Balcani, della pulizia etnica e dell'esodo verso una possibile tranquillità, rivivono nel diario sconvolgente di un uomo senza passaporto e identità, diviso tra Italia e Jugoslavia, protagonista e insieme disarmato spettatore di una delle pagine più nere della storia contemporanea. Un "gioco" terribile che nelle sue insidiose sabbie mobili inghiotte visi, storie e progetti.